Lost and Delirious

Light. ha scritto:Anche tu un writer di HP!!! E che fai, non le posti?! Daiii

si Lu2 posta!!!!!!!!!!!!!!!!!

lu2 mi mancava XDXD FINALMENTE LE LEGGOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!devo dire che leggere due capitoli in un colpo solo da molta più soddisfazione XD...ragazzi io AMO questo Draco...è completo, un protagonista a 360°...è un mix perfetto di IC e OOC, nuovo ma al tempo stesso fedele all' "originale"...Slendidi capitoli gian, sul serio!!!*_*

big chiara jones ha scritto:lu2 mi mancava XDXD FINALMENTE LE LEGGOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!devo dire che leggere due capitoli in un colpo solo da molta più soddisfazione XD...ragazzi io AMO questo Draco...è completo, un protagonista a 360°...è un mix perfetto di IC e OOC, nuovo ma al tempo stesso fedele all' "originale"...Slendidi capitoli gian, sul serio!!!*_*

cosa sono IC e OOC?XD

significano In Character e Out Of Character e stanno ad indicare se l'autore della ff ha usato nella storia un personaggio fedele all'originale (IC) o se ne è allontanato notevolmente, andanto appunto fuori dal personaggio ^^

big chiara jones ha scritto:significano In Character e Out Of Character e stanno ad indicare se l'autore della ff ha usato nella storia un personaggio fedele all'originale (IC) o se ne è allontanato notevolmente, andanto appunto fuori dal personaggio ^^

ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh...cap!grazie chia :*

^^ di nulla

ma...ma...dov'è il novo capitolo??!!??!!??(io delusa perchè non vedevo l'ora dileggerlo:( )

OvittaCopuLli ha scritto:ma...ma...dov'è il novo capitolo??!!??!!??(io delusa perchè non vedevo l'ora dileggerlo:( )

E' vero, me ne sono totalmente scordato "^^

Eccolo qui sotto, e buona lettura



18.

- Potter, ti rendi conto di tutti i favori che ti faccio? – sussurrò Draco nel buio del cinema. Il ragazzo scosse la testa, incredulo del suo stesso comportamento. Perché diavolo si lasciava convincere così facilmente?
- Favori? Tu dovresti essere onorato di poter venire al cinema con me. Al massimo, sono io che ti faccio un favore, concedendoti la mia compagnia.
- Non sembrava ti avesse dato tanto fastidio la mia compagnia, stanotte – rise Draco.
Una vecchia signora seduta davanti a loro si voltò a guardarli, irritata.
- Hai notato – mormorò Draco, due minuti dopo, - che l’età media delle persone dentro questa sala è di 60 anni?
Harry si strinse nelle spalle, continuando a guardare lo schermo.
- Cosa comprensibile, visto il film in questione.
- Vuoi stare zitto, Cristo santo? – si scaldò Harry, voltandosi. – Ti ho già detto che è il mio film preferito, perciò taci e guarda.
- Non osare darmi ordini, Sfregiato.
- Sssttt! – fece la vecchia, girandosi di nuovo.
I due ammutolirono, guardandosi in cagnesco. Dopo dieci minuti, Harry sentì il braccio di Draco avvolgergli le spalle.
- Cosa stai facendo? – gli chiese a bassa voce.
- Rimedio contro la noia – rispose Draco, tuffandosi nella sua bocca. L’altra mano del ragazzo raggiunse velocemente i jeans di Harry.
- Cosa cazzo fai? – esclamò Harry, sciogliendosi dal bacio.
Draco sfoderò un sorriso malizioso, uno di quelli a cui Harry non sapeva – non poteva – resistere.
- Lo so che sei eccitato... – disse Draco, ghignando.
Harry alzò lo sguardo, controllando la sala. Era mezza vuota, e le poche persone presenti stavano guardando lo schermo.
Sentendo la mano di Draco infilarsi sotto pantaloni e mutande, sprofondò in un secondo bacio.
Chiuse gli occhi, dimenticandosi del film e della vecchia davanti a loro, e si lasciò andare. La mano di Draco si muoveva veloce, stuzzicandolo lì dov’era vulnerabile. L’assurdità della situazione lo eccitò ancora di più e, mentre la sua lingua faceva guerra con quella di Draco, esplose di piacere.

- Piaciuto il film? – chiese ironico Harry, un’ora dopo, all’uscita del cinema.
- Ho visto di meglio – rispose Draco, sorridendo.
Verso la fine della pellicola avevano fatto una scappatella al bagno, dove Harry gli aveva dimostrato come anche lui sapesse intrattenere le persone.
- Ti ricordi quando siamo venuti a vederlo con Ron e Luna?
- Come dimenticarlo.
- Sembra essere passato un secolo… e invece è passata un’estate.
- Sei in vena di ricordi, Potter?
- Può darsi, Malfoy.
- Beh, allora evita. Piuttosto, beviamoci qualcosa.
- Non posso - replicò Harry, guardando l'orologio. - Sono a cena dai Weasley stasera. Dovrei essere già là.
Draco alzò gli occhi al cielo.
- A chi diavolo importa di loro.
- A me importa, brutto idiota.
- Il mio invito dev’essersi perso
- Ron ha espressamente chiesto di non farti venire. Ha detto che già gli tocca sopportarti quasi tutti i giorni a casa nostra.
- Allora buona cena – disse Draco glaciale.
- La prossima volta vieni anche tu – disse Harry, sorridendo.
- Ma nemmeno sotto tortura.
Harry gli tirò veloce un pugno sulla spalla; Draco cercò di ribattere sferrandogli un cazzotto, ma il moro si era già smaterializzato.

****

Una brezza leggera gli accarezzò il volto, mentre camminava tra la folla. Lo sguardo era basso, imperturbabile.
Si muoveva tra la gente, perso nel suo mare di pensieri.
Quasi non si riconosceva più… in capo a poche settimane, la sua vita era radicalmente cambiata.
Ora usciva di casa, si divertiva, andava al cinema, faceva sesso. E tante altre cose. Tutte fatte con Harry Potter.
Scosse la testa, mezzo incredulo, mezzo divertito. Harry Potter… roba da matti.
E la cosa più assurda era che questo cambiamento – doveva ammetterlo – era stato come un sorso d’acqua fresca dopo un anno nel Sahara. In un qualche modo, Harry lo aveva salvato. Era riuscito a scuoterlo, a farlo vivere di nuovo.
Si accorse all’improvviso di avere freddo. Si strinse nella felpa, rendendosi conto che la brezza leggera si era trasformata nel fresco vento che era solito soffiare la sera.
Perso nei suoi pensieri, quasi travolse una persona. Soppesò l’idea di imbucarsi in una vietta nascosta e smaterializzarsi fino a casa, quando sentì una voce pronunciare il suo nome. La voce era cristallina, limpida. Poteva riconoscere quel timbro nasale ad occhi chiusi.
- Draco?
Il ragazzo si voltò. La ragazza, la stessa che aveva appena urtato mentre camminava, lo guardava stupita. Una chioma di lunghi capelli neri coronava un volto pallido e lentigginoso. Immagini confuse, flash del passato, ricordi sfocati e accecanti balenarono nella mente di Draco.
La ragazza sorrise, avanzando verso il biondo e abbracciandolo.
- Ciao, Pansy.






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Beh.. non dico niente, lascio i commenti a voi.

Commenti a ormone caldo

-Draco potrebbe darmi tutti gli ordini del mondo huahuahua
-la prossima volta che vado al cinema pretendo una sua materializzazione nel posto accanto al mio XD
-Potrei andare a vedere qualunque film del mondo con un intrattenimento del genere huahuahuaha

A parte ciò...CHE CACCHIO VUOLE PANSY-PRUGNASECCA-PARKINSON???? giù le zampe dal biondo...vediamo se la posso far diventare bionda a suon di ceffoni se si azzarda a fare qualcosa a Draco u.u

voglio il seguitoooooooooooooooo T___T

emh...chi è pansy?XDXDXD
cmq sono daccordo con chia=ç=

E' un personaggio dei libri, che nei film non compare. Leggi qua per una piccola introduzione a Pansy: http://it.wikipedia.org/wiki/Pansy_Parkinson#Pansy_Parkinson

Light. ha scritto:E' un personaggio dei libri, che nei film non compare. Leggi qua per una piccola introduzione a Pansy: http://it.wikipedia.org/wiki/Pansy_Parkinson#Pansy_Parkinson

ah si ho capito!!!(non ho letto perché il portale su Hp di wikipedia lo so a memoriaXD)grazie gian

big chiara jones ha scritto:Commenti a ormone caldo

-Draco potrebbe darmi tutti gli ordini del mondo huahuahua
-la prossima volta che vado al cinema pretendo una sua materializzazione nel posto accanto al mio XD
-Potrei andare a vedere qualunque film del mondo con un intrattenimento del genere huahuahuaha

A parte ciò...CHE CACCHIO VUOLE PANSY-PRUGNASECCA-PARKINSON???? giù le zampe dal biondo...vediamo se la posso far diventare bionda a suon di ceffoni se si azzarda a fare qualcosa a Draco u.u

voglio il seguitoooooooooooooooo T___T

XDXDXDXD..quoto!!!

huahuahua terry noi si che abbiamo capito tutto della storia XD

19.

Un anno prima.

Il rumore del campanello ruppe il silenzio della casa. Un silenzio, pensò Draco, che era ormai diventato un suo compagno abituale.
Rimase immobile sulla poltrona, continuando a fissare il televisore, senza in realtà guardarlo. Non sapeva se aprire o no. O meglio, non gli importava granché.
Non sapeva chi diavolo potesse essere, né voleva saperlo. L’unica cosa che sfiorò la sua curiosità era il perché.
Per quale dannata ragione qualcuno era venuto a cercarlo a quell’ora della sera? Con quale scopo questa persona si era trascinata fino a casa sua, pronta a interrompere quel piatto encefalogramma che era diventata la sua vita?
Senza rimuginare troppo a lungo, si alzò a fatica. Si sentì stranamente leggero: aveva creduto che le sue membra, ferme in quella posizione da chissà quante ore, fossero diventate arrugginite e pesanti come ferro.
Raggiungendo la porta, pensò che poteva benissimo essere Piton. Era passato circa un mese da quando si erano visti l’ultima volta – in quella stessa casa – e del suo ex professore non aveva visto poi nemmeno l’ombra.
Ma qualcosa dentro di lui aveva già pronta la risposta. No, non era Piton. Sesto senso o no, Draco lo sapeva. Quel campanello era stato suonato, per la seconda volta, da un’altra persona. Il secondo ospite che sarebbe entrato in quella casa.
Con una smorfia in volto, il ragazzo aprì la porta.
Rimasero alcuni istanti a fissarsi, lei e lui. Draco si perse immediatamente nei suoi occhi. Scuri come sempre, come li ricordava. Come li aveva visti l’ultima volta, tre mesi prima.
Senza dire nulla, la ragazza lo abbracciò.
- Ciao, Pansy – disse Draco. Non sapeva cos’ altro dire. Non sapeva cosa fare, se non rispondere all’abbraccio, inspirando il delicato profumo di quei capelli neri come le tenebre.
Si accorse che la ragazza aveva iniziato a singhiozzare. Sentì le calde lacrime di Pansy cadere sulla sua spalla destra.
Impacciato, la strinse più forte. “Non piangere, Pansy” voleva dirle. “Non piangere, perché non ce n’è bisogno”. Ma sapeva che sarebbe stata una bugia.
- Pansy… - mormorò, accarezzandole la testa. La ragazza alzò lo sguardo.
- Draco… io… io… - cercò di dire, ma Draco scosse la testa.
- Non preoccuparti. Ora entra, e calmati. Poi possiamo parlare.
Pansy annuì, e Draco si spostò per farla entrare. Raggiunta la cucina, la invitò a sedersi con un gesto della mano.
- Quanto mi sei mancato, Draco – disse la ragazza tutto d’un fiato.
“Anche tu” voleva dire lui. Ma sarebbe stato un’altra, grossa bugia. Da quando si erano lasciati, all’incirca verso febbraio, non aveva pensato minimamente a lei. I suoi ultimi mesi di scuola erano stati terribili, con l’imminente guerra in arrivo. Non avrebbe nemmeno avuto il tempo per pensare a Pansy.
Poi era successo, e si era rintanato in quella casa. E nemmeno lì i suoi pensieri avevano sfiorato la sua ragazza di un tempo.
“Sono sei mesi che non penso a te” avrebbe dovuto dirle per essere sincero. Tra bugia e verità, scelse il silenzio.
- Sai… ho saputo subito dei tuoi… - Pansy si fermò, boccheggiante. – Ma non ho avuto il coraggio di vederti. Perché sapevo come ti sentivi. Lo sapevo…
Draco si mosse nervoso. Parlare della morte dei suoi genitori era l’ultima cosa che avrebbe voluto fare. Per un momento, ebbe l’impulso di prendere e scaraventare fuori quella ragazza che sedeva in lacrime nella sua cucina. Ma poi la guardò attentamente e si stupì di come avesse potuto anche solo pensare una cosa simile.
Era così fragile, così delicata. Una ragazza in lacrime, debole. Provò un improvviso moto d’affetto per Pansy. Per quanto fosse assurdo, aveva voglia di stringerla, di sussurrarle all’orecchio che lui era lì, che le voleva bene.
Ma io non le ho mai voluto bene, pensò Draco. Poteva mentire a se stesso quanto voleva, ma la verità era questa. Non l’aveva mai amata, nonostante fossero stati insieme. Eppure lì, in quel momento, lo sentiva, lo percepiva.
Quella era la sua Pansy. La ragazza innamorata di lui da sempre, la ragazza con cui schernire i Grifondoro, con cui ballare alle feste della scuola, con cui intrattenersi durante notti tediose.
Non le aveva mai voluto bene… o forse non se ne era mai accorto?
La voce di Pansy ruppe il silenzio, facendosi largo tra i suoi pensieri.
- Anche mia mamma è morta.

Draco non disse nulla, limitandosi a fissarla negli occhi.
Sua madre è morta.
Conosceva Evangeline Parkinson. L’aveva vista una solo volta, ma Pansy aveva parlato così tanto di lei che era come se l'avesse conosciuta di persona. Draco sapeva molto di lei, e conosceva la sua storia.
Dopo la morte del padre di Pansy – che all’epoca aveva sei anni – Evangeline allevò da sola sua figlia.
Draco voleva bene a sua madre, ma aveva sempre pensato che il rapporto che aveva con lei non sarebbe mai potuto essere come quello che c’era tra Pansy e sua madre. Erano più che genitore e figlia, più che amiche, quasi come un'unica persona. Scosse la testa, incredulo e turbato.

Pansy scoppiò in lacrime di nuovo.
Draco voleva dirle che gli dispiaceva. Voleva chiederle com’era successo. Ma rimase in silenzio e si alzò dalla sedia.
- T-ti… ti amo, Draco… - disse la ragazza tra i singhiozzi, senza alzare lo sguardo.
Draco si bloccò. Ma che intenzioni aveva? Prima gli lanciava addosso una bomba come la notizia della morte di sua madre, e poi se ne usciva dicendo che lo amava?
- Pansy…
La ragazza smise di piangere, sollevando lo sguardo. Draco ebbe la fugace impressione di vedere un riflesso di fuoco nei suoi occhi. Per qualche attimo, una luce sinistra sembrò brillare nelle pupille di Pansy.
- Tu… tu non mi ami, vero, Dray?
- Nemmeno tu mi ami, Pansy – rispose Draco, parlando a fatica. Non gli piaceva la situazione, non gli piaceva per niente.
Pansy si alzò di scatto, sgranando gli occhi.
- COSA? Io ti amo, Draco! L’ho sempre fatto!
Il ragazzo scosse la testa.
- Hai sempre creduto di farlo… tu non sai…
- Non so cosa?! Non so amare? E’ questo che vuoi dire?
Draco non rispose. Si ricordò di quando, a scuola, Pansy gli diceva “Ti amo”. E di come lui pensasse che non era vero, che lei non lo amava. Lei lo venerava, lo adulava. Tutto qui.
Si accorse all’improvviso che Pansy si era buttata tra le sue braccia.
- Io ti amo, ti amo… - borbottava ad occhi chiusi, - l’ho sempre fatto. Dobbiamo stare insieme, Dray, dobbiamo amarci…
Il ragazzo la scosse, e Pansy alzò gli occhi.
- Cerca di capire, Draco. Siamo soli, non abbiamo più nessuno. Dobbiamo stare insieme, per sempre.
- Cosa stai dicendo, Pansy? Cosa? Smettila di dire stronzate, non sei in te in questo momento.
L’espressione addolorata della ragazza cambiò in un istante.
- Perché non lo capisci? - la sua voce echeggiò acuta nella cucina, - Io non ho più nessuno! Tu non hai più nessuno!
- Stai zitta.
- E’ così, Draco… sei solo, i tuoi genitori sono morti, non hai più…
- ZITTA! – urlò Draco, allontanandosi da lei.
- …nessuno, sei rimasto solo, hai solo me… sono morti tutti…
- STAI ZITTA! VATTENE VIA! – sbraitò Draco, in preda alla collera. Cercò velocemente la bacchetta, trovandola sopra il microonde. La impugnò, stringendo i denti, ma si accorse che nella stanza era rimasto solo.
Raggiunse rapido la porta, sconcertato, e vide Pansy, sul suo vialetto, correre via piangendo.



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ma che - vuole questa - ?tsé draco ha fatto bene...u.u

certo che Pansy non vincerà il premio per migliore terapista dell'anno o.O però era anche fortementre provata...bel capitolo ma voglio leggere il seguito prima di "bollare" Pansy XD

certo che questa pansy ha una bella faccia tosta a ricordare al povero draco che è rimasto completamente solo... ma presto harry lo guarirà *.*

con quelle "medicine" Harry curerebbe anche i lebbrosi XD

big chiara jones ha scritto:con quelle "medicine" Harry curerebbe anche i lebbrosi XD

XDXDXDXDXDXDXDXD

XDXDXDXD...devo leggere il prossimo capitolo!!!...perchè non c'è ancora???...gian ha spostato il giorno in cui lo posta???

nono è sempre lunedì! ecco il capitolo!


20.

Appoggiò la tazza sul tavolino, guardando la ragazza che gli sedeva di fronte. Stessi capelli scuri e lisci, stessa pelle pallida, stesse lentiggini. Non era cambiata di una virgola.
- Che c’è? – chiese Pansy, accortasi che Draco la fissava. Questo arrossì.
- Draco Malfoy che arrossisce… questa sì che me la devo scrivere – sorrise lei, sorseggiando il suo Frappuccino. Lui non seppe che dire, imbarazzato. Aveva spiccicato sì e no due parole da quando erano lì, seduti da Starbucks per un caffè, in memoria dei vecchi tempi. Quando aveva avanzato la proposta, però, Draco non aveva pensato a quello che era stato effettivamente il loro ultimo incontro. Lei non aveva accennato alla cosa, ma Draco era sicuro che se lo ricordasse fin troppo bene.
- E a quanto pare non è l’unico cambiamento che mi sono persa – continuò Pansy, la voce flebile. Era diversa. Non fisicamente, certo, ma tutto il resto era cambiato. Era una Pansy cambiata, più dolce, più bambina. Draco tossicchiò.
- Silenzioso, eh, Dray? – rise lei. Non la sua solita risata, stonata e acuta, ma una risata di zucchero.
- Non solo l’unico ad essere cambiato, Pansy. Anche te sei diversa… sei più… - stava per dire “dolce”, ma sarebbe sembrata una cosa stupida da dire; eppure era quella la sua impressione.
- Sì, Draco. Sono cambiata. Avevo troppa rabbia dentro. Troppo rancore, tutto il rancore accumulato negli ultimi anni della mia vita. Ma poi ho capito che era inutile vivere nel passato.
Draco non disse niente, ricredendosi: stesso viso, stesse lentiggini, ma la ragazza che gli stava dinanzi era una sconosciuta.
- Ma parliamo di te, Dray. L’ultima volta che ti ho visto eri a pezzi. Chiuso in una casa, lontano dal mondo…
Draco finì il suo caffèlatte, poi guardò di nuovo quella ragazza. Era o non era la sua Pansy?
- So a cosa pensi – disse lei, abbassando lo sguardo. – Non sembro nemmeno io, Draco, lo so. Ma sono davvero cambiata. Ho voltato pagina. E tu, hai voltato pagina?
- Sì, Pansy. Anch’io.
- E com’è successo?
Draco non rispose. Cosa poteva dire? Non lo sapeva nemmeno lui com’era successo. Harry Potter gli era improvvisamente piombato tra capo e collo, e poi eccolo lì, felice e risorto.
- E’ stato per via di una persona…
A Pansy si illuminarono gli occhi.
- Oh, davvero, Dray? Che bello, sono felice di sentirlo. Sai, io ti voglio un bene dell’anima, e saperti felice al fianco di qualcuno mi dà una gioia infinita.
Draco non disse nulla. Era infinitamente diversa dalla Pansy di un tempo.
- E chi sarebbe la fortunata?
Silenzio.
- Ha... Harry Potter.
Pansy sgranò gli occhi. Ma non si mise a ridere, come Draco avrebbe scommesso.
- Devo ridere, o è tutto vero? – chiese lei.
- Tutto verissimo. Il fortunato è Harry.
Pansy sfoderò un sorriso tutto zucchero.
- Draco Malfoy, che cambiamento.
Il biondo sorrise. La Pansy di un tempo si sarebbe schifata, l’avrebbe preso a schiaffi, indignata. L’avrebbe fatto anche lui, del resto. O almeno il “lui” di un tempo.
- Anche tu non scherzi, Pansy.
La ragazza rise.
- Verissimo. Ci vuole un brindisi. A Draco e Pansy, due grossi cambiamenti. Ma non penso sia l’ideale brindare con due tazze di Starbucks.
- Mi sa di no – rise Draco. Doveva essere sincero, questa nuova Pansy gli piaceva. Almeno non era l’ombra cupa di un passato che Draco aveva deciso da tempo di abbandonare.
- Sai che ti dico? Andiamo da qualche parte, a mangiare un boccone. Così possiamo anche brindare.
- Giapponese? – propose lei.
- Meglio cinese. I ravioli al vapore sono la mia passione.

***

Entrò silenzioso nella stanza, cercando di fare il minimo rumore. Pian piano i suoi occhi si abituarono al buio, e iniziò a spogliarsi.
- Draco, sei tu? – mugugnò Harry da sotto le lenzuola.
- Sì – sussurrò il biondo, mettendosi il pigiama. S’infilò piano nel letto, dove Harry lo abbracciò.
- Dove sei andato? A puttane?
- Indovinato. Ma poche sono brave quanto te.
Harry gli pizzicò un capezzolo.
- Ahia, stronzo! Okay, la verità è che nessuna è brava quanto te. Com’è andata la cena da Lenticchia?
- Bene. Tu che hai fatto?
- Sono andato al cinese. Con Pansy Parkinson.
Harry si mise a sedere di scatto.
- Con chi? Quella Pansy Parkinson?
- Quante ne conosci?
- Dici davvero? E dove l’hai incontrata?
- Per strada. Abbiamo preso un caffè da Starbucks, abbiamo parlato un po’. Sai, è una persona totalmente diversa da com’era una volta.
- Quindi non è più bastarda, arrogante, prepotente, lecchina, e supponente?
- Sei un po’ di parte, mi sa, Grifondoro che non sei altro.
Harry sbuffò.
- E’ solo cinica. Anch’io lo sono – disse Draco, mentre Harry si distendeva di nuovo.
- Oh no, tu non sei solo cinico. Sei anche bastardo, arrogante, prepotente, lecchino, e supponente.
- Lecchino assolutamente no.
-[ i]COSA[/i]?! Lecchino no? E quando lustravi il culo di Piton con la tua lingua di serpente? “Sa, professore, secondo me dovrebbe farlo lei il preside. E’ molto meglio di Silente, professore. Davvero, professore. Professore, posso baciarle il culo? Professore?”.
- E ti ricordi ancora cosa dicevo a Piton… Sbaglio o ero già di tuo interesse, Potter?
- Beh, su chi altri potevo far cadere il mio interesse, se non a quella tua odiosa voce melliflua da leccaculo che rimbombava in tutti i sotterranei? A Tiger? O a Goyle? O alla Parkinson? Se non sbaglio, non era proprio una gran beltà.
Draco ghignò.
- Geloso, eh?
- Figuriamoci.
- Se lo dici tu… ora dormi, Saetta. Ne parliamo domani.
- Mi è passato il sonno.
- Te lo faccio tornare io – disse Draco, - e magari ti faccio vedere quanto bravo sono a leccare. Ma non il culo di Piton.
Harry tentò di scacciare via l’immagine dei glutei rugosi di Piton, poi chiuse gli occhi. Cercò di non pensare a niente, se non alla tiepida lingua di Draco che lo stava assaggiando.



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bellissimo capitolo...sopratutto l'incontro draco/pansy ^_^

waaaaaaaaaa che bel capitolo!!!Preferisco nettamente questa Pansy OOC u.u...che immagine raccapricciante il sedere di Piton huahuahuahua XD

big chiara jones ha scritto:waaaaaaaaaa che bel capitolo!!!Preferisco nettamente questa Pansy OOC u.u...che immagine raccapricciante il sedere di Piton huahuahuahua XD

XDXDXDXDXDXD