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Osè

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Messaggio Da Konrad37 Mer Lug 29, 2009 11:26 am

=paO= ha scritto:SPECIALE SESSO! Perché lo facciamo?
Sulle buone e cattive ragioni abbiamo chiesto un parere a Stefano Clerici, psicoterapeuta e psicosessuologo, e a Marinella Cozzolino, sessuologa. Alla fine il quadro deve includere anche un «cumulo di ragioni profonde» che difficilmente sono abbastanza chiare da raggiungere la consapevolezza. Ma se anche lo fossero, difficilmente verrebbero dichiarate.
Al di là delle motivazioni più o meno insolite per cui decidiamo di andare a letto con qualcuno, che cosa spinge gli esseri umani a fare sesso quando non è la procreazione il fine ultimo? In altre parole, qual è il "motore" del desiderio sessuale? «Spesso, dietro una motivazione anche banale o sconcertante», spiega a Focus.it Stefano Clerici, psicologo e psicosessuologo presso l'Ospedale San Raffaele Turro di Milano, «c'è un cumulo di ragioni profonde che difficilmente sono alla consapevolezza del soggetto stesso, o se lo sono difficilmente vengono dichiarate.»
Sesso: il collante della personalità
Secondo la psicologia moderna il desiderio sessuale è infatti una componente individuale che nasce da un'alchimia unica in ogni individuo, costituita da un mix di elementi diversi: biologici, psichici, legati all'educazione, al contesto sociale e alle dinamiche specifiche della coppia. Per gli psicologi il sesso è innanzi tutto un ottimo collante che tiene unite psiche e fisicità. «La sessualità», sottolinea Marinella Cozzolino, sessuologa e presidente dell'Associazione Italiana di Sessuologia Clinica, «è l'elemento di unione maggiore tra mente e corpo. In campo sessuale i bisogni psicologici sono imprescindibili da quelli fisici e viceversa.»

Ogni momento... non è quello giusto
Non c'è da stupirsi quindi che il desiderio sessuale, anche nello stesso individuo, possa variare nell'arco degli anni. «Il desiderio è una componente variabile che segue il ciclo della vita e della relazione di coppia. Le sue variazioni sono a volte ampie, ma sono auspicabili e rappresentano il lato umano della sessualità», spiega Stefano Clerici. «Ci sono momenti come la gravidanza o l'allattamento, o altri periodi stressanti, che possono condizionare pesantemente il desiderio sessuale. L'errore in questo caso è quello di ritenere che il partner non sia più uno stimolo sessuale adeguato. Spesso è proprio il partner che, constatato il calo del desiderio dell'altro, entra in crisi generando un cortocircuito all'interno della coppia. E più si cerca di stimolare il desiderio sessuale più questo tende a spegnersi del tutto.»
Situazioni eccitanti
Ma ci sono anche casi in cui il desiderio emerge inaspettatamente. Prendiamo un esempio limite: un uomo e una donna che non si sono mai conosciuti prima si trovano soli su un'isola deserta. È probabile che prima o poi i due finiscano col desiderarsi sessualmente. «Ma cosa li induce a desiderarsi», si chiede Clerici, «il livello degli ormoni sessuali o alcuni aspetti relativi alla conoscenza e all'intimità in cui sono costretti a vivere? La risposta che oggi riteniamo più verosimile è... "entrambi!"» Una cosa però è certa: se venissero salvati e tornassero ad avere a che fare con altri uomini e con altre donne, smetterebbero di desiderarsi. Il desiderio infatti percorre spesso strade complesse, legate al contesto e al momento specifico. In fondo qualcosa di simile accade frequentemente con le "cotte estive": ritornati alla routine della città, il vicino o la vicina di ombrellone non è più capace di suscitare in noi la stessa attrazione dei giorni passati al mare.
Uomini vogliosi e donne innamorate?
Ma se le pulsioni che ci spingono a fare sesso variano nel corso delle fasi della nostra vita, ancora più evidenti sono le differenze tra maschi e femmine. Del resto, alcune delle conclusioni a cui sono giunti Meston e Buss le hanno confermate: «i maschi», secondo i ricercatori texani, «tendono a entrare in azione spinti da cause fisiche, mentre le donne sono più sensibili alle emozioni che provano». Luoghi comuni a parte, è vero che maschi e femmine hanno esigenze sessuali diverse, motivate da differenze biologiche? «Gli uomini hanno un substrato biologico», afferma Clerici, «che conferisce loro una spinta sessuale spesso più vigorosa e impellente. Alti livelli di testosterone danno origine a una maggiore reattività, soprattutto agli stimoli visivi. È per questo che la risposta sessuale maschile è tendenzialmente più rapida di quella femminile». Al contrario, l'eccitazione sessuale femminile - che tra l'altro è vincolata all'alternanza ormonale a cui è sottoposta nell'arco di un ciclo mestruale - è più mediata da fattori relazionali, di coppia. La donna infatti è culturalmente abituata a fare i conti col fatto che la sessualità è legata alla riproduzione e, quindi, alla possibilità di instaurare una relazione stabile e duratura. Ma la mente è complessa, e se spesso questa necessità prende la strada più "ovvia" della ricerca di un uomo sicuro e dedito, in altri casi la può portare a una paradossale attrazione verso persone o situazioni instabili e pericolose. Insomma, impossibile trovare una regola valida sempre e comunque.
Perché i nostri nonni facevano sesso
Se molte delle 237 motivazioni che i ricercatori hanno individuato sono comprensibili a chi è "di questo mondo", è però vero che nel corso della storia le ragioni che spingono uomini e donne a fare l'amore sono cambiate notevolmente. Nel secolo scorso, ad esempio, la sessualità era strettamente legata alla riproduzione: le famiglie erano numerose perché la cultura prevalentemente agricola richiedeva "braccia" (maschili) per il lavoro. Se già con il secondo dopoguerra il maggior benessere ha comportato una diminuzione della natalità, il vero cambiamento è avvenuto però con la seconda metà degli anni '60 grazie a due eventi: l'avvento del femminismo e della pillola anticoncezionale. Che, insieme, hanno contribuito a liberare la sessualità dalla procreazione affermando il lato relazionale, romantico, affettivo e di piacere. Se dunque per gli uomini il sesso come pura ricerca di soddisfazione fisica è sempre stato accettato (non per nulla la prostituzione femminile è sempre indicata come il "mestiere più antico del mondo"), per le donne il piacere del sesso è una scoperta storicamente recente con cui i maschi hanno dovuto confrontarsi.
Un confronto non semplice
«Le donne», afferma Clerici, «hanno fisiologicamente tempi e modi diversi da quelli maschili. Molti uomini hanno imparato a rispettare il desiderio della propria partner e le prerogative fisiche e psichiche femminili senza perdere per strada la propria modalità. Altri invece si sono persi in questo percorso attanagliati dalle ansie e dal senso di inadeguatezza.» Non stupisce quindi che negli ultimi anni sempre più maschi si rivolgano all'andrologo o al sessuologo in preda ad ansie - spesso ingiustificate - che sono espressione del loro senso di inadeguatezza. Talvolta l'ansia da prestazione «si concretizza nella necessità di essere "il più bravo"», afferma Marinella Cozzolino, «e di sostenere il confronto con precedenti partner». Anche questo aspetto è legato alla maggiore emancipazione femminile: le donne, che rispetto a un tempo cambiano più partner, hanno più possibilità di fare confronti. E molti maschi, non preparati a questi cambiamenti, ne soffrono.
Le "top 5" che abbiamo rigorosamente estrapolato dal lavoro pubblicato da David Buss e Cindy Meston tracciano un quadro piuttosto spigoloso del rapporto "moderno" tra i due sessi.
Vi riconoscete in qualcuno di quei primi cinque motivi? Quale è la vostra motivazione più forte?

Il testosterone. I maschi tendono a "entrare in azione" spinti da cause fisiche, mentre le donne sono culturalmente abituate a fare i conti col fatto che la sessualità è legata alla riproduzione e, di conseguenza, alla possibilità di instaurare una relazione stabile e duratura.
Nella vostra esperienza di tutti i giorni, e guardando non solamente a voi stessi ma anche le persone che conoscete meglio, questo è un modello attuale?

In meno di un secolo. Se per gli uomini il sesso come pura ricerca di soddisfazione fisica è sempre stato accettato, per le donne il piacere del sesso è una scoperta storicamente recente con cui i maschi hanno dovuto confrontarsi.
La cultura personale aiuta a capire i bisogni dell'altro?

Un confronto difficile. Le donne, che rispetto al passato cambiano più partner, hanno più possibilità di fare confronti. E molti maschi, non preparati a questo cambiamento, ne soffrono.
Esiste il timore di "non essere all'altezza"? Se sì, come condiziona i comportamenti nella coppia?


Scusate se ho riempito il oum contutti questi articoli ma era un pò che non aggiungevo quanlche mia cazzata!!
Scusate!!!
sembra un testo della mia antologia(con alla fine gli esercizi di comprensioneXDXDXD)...cmq voi etero vi fate troppi problemi ù___ù
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Messaggio Da =paO= Mer Lug 29, 2009 11:49 am

Ahahahah è vero!
A volte l'argomento sesso viene trattato con guanti,mascherina,disinfettettante,pinzette occhialini Very Happy
Sarà quello che dici sugli etero... però è giusto così!
E' una cosa troppo importante! Embarassed
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Messaggio Da CiGNeTTa Mer Lug 29, 2009 5:00 pm

sono d'accordo con pao...sarò all'antica ma io lo vedo così...e rabbrividisco davanti alla folla di tredicenni pronte a svendersi per adeguarsi ai modelli che vedono in televisione...
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Messaggio Da =paO= Mer Lug 29, 2009 5:24 pm

CiGNeTTa ha scritto:e rabbrividisco davanti alla folla di tredicenni pronte a svendersi per adeguarsi ai modelli che vedono in televisione...

Sante parole,sante parole!!!
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Messaggio Da CiGNeTTa Mer Lug 29, 2009 7:28 pm

già...purtoppo da questo punto di vista stiamo precipitando in un baratro...
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Messaggio Da =paO= Ven Lug 31, 2009 12:08 pm

Perché starnutendo chiudiamo gli occhi?
Lo starnuto parte quando i sensori nervosi che si trovano nel naso segnalano la presenza di particelle estranee. Scatta l’emergenza: il naso emette muco, i muscoli respiratori comprimono fortemente il torace e quelli che controllano le vie respiratorie le fanno chiudere. Quando la pressione dell’aria nei polmoni diventa troppo alta, le vie respiratorie si aprono espellendo con forza aria e particelle estranee. Lo spasmo che accompagna lo starnuto coinvolge parecchi muscoli, compresi quelli facciali, responsabili dello sbattimento degli occhi.

A occhi chiusi. Ed ecco il punto: il fatto di chiudere gli occhi starnutendo probabilmente è un meccanismo biologico che serve a proteggerli. Espellere dal naso le particelle richiede una pressione molto alta, che si trasforma in una velocità di espulsione di circa 160 km all’ora. Chiudere gli occhi, allora, può servire a impedire che tale pressione possa danneggiare i dotti lacrimali.

Per vedere gli effetti di uno starnuto con una ripresa ad altissima velocità guarda il video qui sotto. Si tratta di uno spot australiano che invita a vacinarsi contro l'influenza.

AHAHAHAHAHAHAH

EMBED-Sneezing In Ultra Slow Motion - Watch more free videos

Viaggio nelle illusioni ottiche
Due occhi, due immagini, due emisferi in lotta. Ecco quello che propone John Pettigrew, un neurobiologo dell'Università del Queensland a Brisbane, in Australia per svelare il mistero delle illusioni ottiche. Quando osserviamo qualcosa, infatti, il cervello integra in un'unica immagine le scene leggermente diverse che provengono dai due occhi.
Quando gli occhi però vedono cose completamente differenti, il cervello salta da un'immagine all'altra, senza decidere quale sia quella “vera”. Da questo contrasto nascono alcune delle più famose illusioni ottiche.
A cosa sono dovuti questi fenomeni?
Neuroni confusi
John Pettigrew pensa siano le due metà del cervello che lottano per avere la predominanza. Ha sottoposto i singoli emisferi cerebrali di decine di volontari ai trattamenti più strani (acqua gelida in un orecchio, campi magnetici per “scombinare” i pensieri, li ha persino fatti ridere a crepapelle). Ha scoperto che quando una parte del cervello è bloccata, l'altra riesce a imporre la sua immagine, anche se quello che vedono gli occhi è del tutto differente.
Chi vede? Il cervello
Il risultato prova che il cervello, plasmato dall''evoluzione e dall'educazione, ha una grossa responsabilità nelle illusioni ottiche. E quindi può farci vedere le cose come non sono, completare le immagini ed escluderne una parte che non ci interessa. Forse non è vero che il mondo è tutto un'illusione, ma spesso ci andiamo molto vicino…
Dagli occhi ai neuroni
Qual è dunque il percorso dell'immagine? Dopo aver colpito la retina di ogni occhio, le immagini sono trasportate ai due emisferi. Qui prendono vita: si capovolgono, si colorano, assumono le tre dimensioni della realtà e sono unite in una sola immagine dal cervello. Se però il risultato è incompleto o confuso, ci pensa il cervello a trasformarlo in un'immagine tridimensionale completa.
Di solito il nostro cervello ricostruisce velocemente le scene basandosi su meccanismi innati ed esperienze personali, che creano nella memoria particolari “modelli”, come immagini a tre dimensioni, figure geometriche o facce. Elementi da combinare insieme.
Le tre dimensioni del mondo
Se i modelli sono in contrasto con la realtà, o vediamo un'immagine diversa in da ogni occhio, ecco sorgere le illusioni.
Possiamo così riconoscere in poche macchie una faccia ma in alcune figure alcuni vedono un vecchio indiano, altri un Inuit. I moduli cerebrali si sono evoluti per farci vivere in un mondo tridimensionale, e per questo ci facciamo illudere da disegni a tre dimensioni, anche se sono su un foglio di carta o sullo schermo di computer.
Anche l'arte è illusione
La struttura del mondo reale, ricostruita nel nostro cervello, entra in azione anche quando i nostri occhi (o meglio il cervello) sono indotti in errore dalla prospettiva o dal movimento; come risultato vediamo alcuni corpi più grandi di quello che sono (come quando osserviamo la luna al tramonto), o percepiamo un movimento dove ci sono solo figure immobili, come accade per le proiezioni cinematografiche. Le proprietà delle immagini a due dimensioni, gli inganni e le illusioni ottiche sono stati utilizzati da molti artisti per svelarci i segreti della nostra visione o per scoprire mondi diversi creando a volte veri e propri capolavori.
=paO=
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Messaggio Da =paO= Mar Ago 11, 2009 12:38 pm

L'amore? Questione di naso. E di DNA
Se hai preso troppi 2 di picche e sei stufo di cercare l'anima gemella con i metodi tradizionali, la genetica ti offre un'ultima carta da giocare: farti mappare il DNA. Il segreto per una vita di coppia felice, dicono gli scienziati, è scritto nei tuoi geni. Ma hanno ragione al 100%? Forse no.
(Irene Zreick, 19 marzo 2009)

È la nuova frontiera degli appuntamenti al buio: GenePartner, in Svizzera, e ScientificMatch, negli USA, sono agenzie di appuntamenti che promettono di farti incontrare proprio la persona biologicamente predisposta per stare con te.
Funziona tutto come una normale agenzia di appuntamenti online, ma invece di inserire un profilo personale con la tua foto, fai un test del DNA: loro lo decodificano, lo confrontano con i loro database e ti organizzano un incontro con il candidato che ha il DNA più compatibile con il tuo, insomma la tua anima gemella genetica.
Sembra una cosa da film di fantascienza, invece sta cominciando a diffondersi rapidamente, anche grazie ai costi non proibitivi: la speranza di abbandonare definitivamente il paese dei cuori solitari può costare da 99 dollari a poco più di 1000.

È COSÌ FACILE TROVARE IL "VERO AMORE"?
Ma non è proprio così scientifico trovare l'amore della vita: la scienza non abbraccia davvero il concetto di "anima gemella". Quello che GenePartner e ScientificMatch vendono è la "chimica" della coppia, cioè la promessa di una migliore e più duratura intesa sessuale.
Per farlo si basano sul collegamento tra il DNA e il fenomeno dell’attrazione: statisticamente, coppie durature e felici hanno DNA diverso tra loro. Inoltre - sempre secondo queste agenzie, c’è anche una maggiore probabilità di concepire figli sani, anche se lo scopo non ha nulla a che vedere con la riproduzione, tanto che ScientificMatch ha assortito anche coppie omosessuali.

QUESTIONE DI PUZZA
La sequenza di geni coinvolta è quella dell'HLA, legata all'emissione degli ormoni che determinano l'odore di una persona. Poco romantico? Può darsi: ma gli scienziati sostengono che odori e geni influenzino il risultato di un appuntamento galante più di un tramonto sulla spiaggia o una frase poetica detta al momento giusto.
LA RICERCA DELL'AMORE PUZZA!
Una serie di esperimenti sui topi ha rilevato che l’attenzione delle topoline cade sui compagni con DNA differente dal proprio, e che, probabilmente, l'odore è l’indicatore che permette di evitare accoppiamenti all'interno di ceppi genetici troppo simili.
Nel 1995 Claus Wedekind, dell'Università di Berna, ha ipotizzato che lo stesso meccanismo potesse valere anche per noi e ha dato il via alle ricerche sugli esseri umani, coinvolgendo 28 volontari in un esperimento "puzzolente": gli uomini indossavano per 2 giorni la stessa maglietta (senza deodorante!) e poi le donne, annusandola, ne classificavano l'odore a seconda del gradimento. Una successiva analisi dei loro DNA ha suggerito che potremmo funzionare proprio come i topi: l’odore di una persona risulta più attraente se i gruppi HLA sono diversi, e viceversa qualcuno con HLA simile al nostro ci fa strocere il naso.

SO QUEL CHE FARAI
Da allora i genetisti hanno continuato a studiare questa corrispondenza: ad esempio, nel 2005 il Politecnico dell'Università Federale di Paranà, Brasile, ha raccolto gli odori di 58 studenti tramite campioni di sudore e urina, da annusare e classificare. Anche in questo caso, più il DNA tra le "cavie" era simile, meno l'odore risultava attraente, e si è scoperto che questa correlazione è più forte nel caso delle scelte femminili (agli uomini l'odore delle donne piace indiscriminatamente!).
Ma anche se l’odore è importante nella scelta di un partner, il confronto tra il DNA di due innamorati basta davvero a prevedere il comportamento della coppia? È quello che si sono chiesti i ricercatori dell’Università del New Mexico: nel 2006 hanno studiato numerose coppie di sposi e fidanzati negli USA e hanno scoperto che, statisticamente, in presenza di HLA diverso, la vita sessuale è giudicata soddisfacente da entrambi i partner. Per contro, l'attrazione della donna nei confronti del compagno diminuisce nelle coppie con HLA simile, aumentando anche il numero dei tradimenti. Wedekind quindi aveva ragione: c’è una relazione strettissima tra dna, odori e attrazione sessuale. La scelta del partner ha anche una base genetica.


NON SOLO QUESTIONE DI CHIMICA
Gli scienziati sanno, però, che non sono solo gli odori a determinare la scelta di un partner: la prima cosa che ci colpisce negli altri è l'aspetto fisico, in particolare la fisionomia del viso, che in parte è influenzata dagli stessi geni HLA.
Nel 2008 alcuni ricercatori della Charles University di Praga hanno rilevato che, contrariamente a quanto avviene per gli odori, i volontari tendevano a preferire volti di persone con HLA più simile al loro. La loro ipotesi è che i meccanismi di gradimento degli odori (differenza di HLA) e gradimento delle fisionomie (somiglianza di HLA) concorrano per ottenere il livello ottimale di compatibilità genetica, ma l'esperimento ha insinuato un dubbio che è stato ulteriormente sottolineato dalla Università di
Oxford: mentre la relazione tra differenza di DNA e scelta del compagno è stata riscontrata in Europa e nelle Americhe, uno studio condotto sulle coppie in Africa non ha prodotto risultati significativi. Il motivo? Non è ancora stato chiarito.

LUI È QUELLO GIUSTO! O FORSE LUI... O ANCHE LUI...
Anche accettando l'affidabilità di questi test, non esiste un'unica "anima gemella genetica" per ciascuno: c’è invece un numero consistente di individui il cui DNA è compatibile al 100% con il tuo (il che è sicuramente una buona notizia).
Non bisogna poi dimenticare che anche esperienze personali, istruzione e contesto sociale sono fattori determinanti nella buona riuscita di una relazione. Sia GeneParter che ScientificMatch sottopongono i loro utenti a numerosi test per determinare quegli aspetti della personalità che non possono essere accertati da un’analisi genetica.
La maggior parte delle volte i loro test confermano le conclusioni tratte dal sequenziamento del DNA. Qualche eccezione c'è sempre, però: ad esempio, GenePartner ha analizzato i geni di una coppia di sposi perfettamente felici, la cui comune passione per la bicicletta li aveva uniti fin dai primi incontri, anche se a detta dei loro geni non sarebbero fatti per stare insieme.
Come dire che la scienza ci può offrire delle scorciatoie, ma l'amore, alla fine, è imprevedibile.
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Messaggio Da Konrad37 Mar Ago 11, 2009 10:29 pm

ora quello che dirò non centra niente...però,se tutti gli etero del mondo diventassero bisessuali,non vivremmo in un mondo migliore?XD
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Messaggio Da =paO= Mer Ago 12, 2009 12:19 pm

Konrad37 ha scritto:ora quello che dirò non centra niente...però,se tutti gli etero del mondo diventassero bisessuali,non vivremmo in un mondo migliore?XD

Asd!!
Io penso che tutti siano bisessuali!
Lo ha detto anche il MAESTRO Freud!
Diceva che in ognuno di noi c'è dell'omosessualità
è solo che la società gli usi e i costumi
ti costringono a reprierla per "salvaguardare"
la specie umana!
Infatti I gay e le lesbiche si scoprono tali
per lo più nel'adolescenza... momento di conflitto con
il "sistema" se pur piccolo che è l'istituzione famigliare!
Un modo di ribellione... anche io ci sono passata Very Happy
cherry
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Messaggio Da Konrad37 Mer Ago 12, 2009 1:31 pm

=paO= ha scritto:
Konrad37 ha scritto:ora quello che dirò non centra niente...però,se tutti gli etero del mondo diventassero bisessuali,non vivremmo in un mondo migliore?XD

Asd!!
Io penso che tutti siano bisessuali!
Lo ha detto anche il MAESTRO Freud!
Diceva che in ognuno di noi c'è dell'omosessualità
è solo che la società gli usi e i costumi
ti costringono a reprierla per "salvaguardare"
la specie umana!
Infatti I gay e le lesbiche si scoprono tali
per lo più nel'adolescenza... momento di conflitto con
il "sistema" se pur piccolo che è l'istituzione famigliare!
Un modo di ribellione... anche io ci sono passata Very Happy
cherry
se stai dicendo che si è omosessuali per un capriccio o per "disubbidire ai propri genitori",beh non mi trovo assolutamente d'accordo o.O' (e comunque intendevo bisessuali dichiarati[e praticantiXD]XDXD)XDXDXD
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Messaggio Da =paO= Mer Ago 12, 2009 3:02 pm

Konrad37 ha scritto:Se stai dicendo che si è omosessuali per un capriccio o per "disubbidire ai propri genitori",beh non mi trovo assolutamente d'accordo o.O' (e comunque intendevo bisessuali dichiarati[e praticantiXD]XDXD)XDXDXD

Very Happy Certo che l'omosessualità non è un capriccio!!!
Dico che tocca a tutti farci i conti... Prima o poi!!
E dico che questo avviene specialmente nell'adolescenza!
Poi certo questa viene repressa e in altri casi invece diventa
l'impulso primo!
Ho unito omosessualità con "periodo di ribellione"(adolescenza)
perchè è il momento in cui ci si "allontana" dai valori famigliari
alla ricerca di una propria identità!

cherry

Comunque può essere che mi sbagli! Riporto con
parole brutte quello che scrisse una volta Freud
nel suo saggio " Sessualità e vita amorosa"
Spero dinon averti offeso! Suspect
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Messaggio Da Konrad37 Gio Ago 13, 2009 11:55 am

=paO= ha scritto:
Konrad37 ha scritto:Se stai dicendo che si è omosessuali per un capriccio o per "disubbidire ai propri genitori",beh non mi trovo assolutamente d'accordo o.O' (e comunque intendevo bisessuali dichiarati[e praticantiXD]XDXD)XDXDXD

Very Happy Certo che l'omosessualità non è un capriccio!!!
Dico che tocca a tutti farci i conti... Prima o poi!!
E dico che questo avviene specialmente nell'adolescenza!
Poi certo questa viene repressa e in altri casi invece diventa
l'impulso primo!
Ho unito omosessualità con "periodo di ribellione"(adolescenza)
perchè è il momento in cui ci si "allontana" dai valori famigliari
alla ricerca di una propria identità!

cherry

Comunque può essere che mi sbagli! Riporto con
parole brutte quello che scrisse una volta Freud
nel suo saggio " Sessualità e vita amorosa"
Spero dinon averti offeso! Suspect
macchéXDXDXDmica mi offendo io ù___ù...stiamo discutendo civilmente e ora che ti sei spiegata(o io ho letto meglioXD)mi trovo perfettamente d'accordo con te,caraH Very Happy
Spoiler:
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Messaggio Da =paO= Gio Ago 13, 2009 12:18 pm

ASD!!!
Che matto che sei!!!
Laughing
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Messaggio Da =paO= Ven Ago 14, 2009 10:39 pm

Le pettegole "rimorchiano" di più
Come ti conquisto un uomo? Con la malalingua. Le donne diventano più "acide" nei loro commenti quando sono più fertile. Un modo per sbaragliare la concorrenza e conquistare gli uomini.
"Guarda Tizia! Con quella gonna, sembra che abbia un sedere che fa provincia"; "Accipicchia che occhiaie Sempronia… ha proprio bisogno di un restauratore, altro che lifting leggero alla Berlusconi"; "Ecco che arriva Caia… come al solito in ritardo, e guarda i capelli, ma da chi è andata? Da un parrucchiere per cani?"
Chi non ha mai pensato male o commentato acidamente con le amiche il look di un'altra donna? Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Ma un nuovo studio sembra discolpare le male lingue: le donne utilizzerebbero il pettegolezzo e i commenti maligni come una strategia per svalutare potenziali concorrenti e vincere così l'attenzione di un uomo.
Arma sessuale. Maryanne Fisher dell'università di York, a Toronto in Canada, infatti ha dimostrato che le donne che si trovano nel periodo più fertile del ciclo mestruale tendono ad avere la peggiore opinione del look delle altre donne. E tutto questo non è causato da modifiche dell'umore, perché il ciclo non sembra affatto modificare il giudizio sull'aspetto degli uomini.
Gli scienziati canadesi hanno chiesto a un centinaio di volontari (uomini e donne) di giudicare una serie di foto di volti di persone, indicandone il grado di fascino e attrattiva. Mentre gli uomini erano abbastanza costanti nei loro giudizi, i voti delle donne erano influenzati dal ciclo mestruale: dal 12 al 21 giorno del ciclo, quando i livelli di estrogeni sono più alti, giudicavano l'attrattiva delle altre donne in modo più critico.
Donne in guerra. Le teorie della selezione sessuale si sono finora concentrate soprattutto sulla competizione tra maschi, ma recentemente hanno sottolineato come ci possa essere una competizione anche tra le femmine. E la ricerca canadese ne sarebbe una conferma. Rimangono tuttavia aperti numerosi interrogativi. Dal punto di vista fisiologico occorre capire meglio come i cambiamenti ormonali (o il mix di cambiamenti nel quale gli estrogeni sembrano avere un ruolo chiave).
Attenzione a non esagerare. Dal punto di vista psicologico non è chiaro come un più alto spirito di competizione durante l'ovulazione può aiutare le donne a conquistare un uomo. «Sparlare di qualcuna può aiutare a sentirsi meglio? O dirlo a un uomo può aiutare a rendersi più interessante ai suoi occhi? - si è chiesta Fisher - Potrebbe anche essere un'arma a doppio taglio, dando l'impressione di essere troppo pettegole». Pensateci la prossima volta che a una festa volete "tagliare le gambe" a un'amica.
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Perché i ballerini più bravi sono (anche) più attraenti
La leggenda metropolitana recita che chi è bravo sulla pista da ballo e il migliore anche sotto le lenzuola (o almeno ha più chance di sedurre le donne). Ora gli scienziati spiegano perché.
La regola non scritta asserisce che un uomo che balla bene riesce a "rimorchiare" meglio di uno che al massimo riesce a fare quattro balzi leggermente aggraziati.
Lo stesso Darwin, pur non riuscendo a dimostrarlo scientificamente, aveva asserito che il ballo ha un alto potere seduttivo ed è un elemento importante della selezione sessuale.
Ora però un gruppo di ricercatori è riuscito a capire come la danza riesca a trasformare un rospo in un principe azzurro, come possa trasformarsi in un'arma infallibile per conquistare una donna, come avviene per esempio in altre specie del regno animale e in alcune popolazioni.
Allo specchio. William Brown e il suo team della Rutgers University di Piscataway, nel New Jersey (USA), ha dimostrato che il corpo e i movimenti di un buon ballerino hanno un potere seduttivo che affonda le sue radici nella simmetria del suo corpo, un parametro che precedenti ricerche avevano dimostrato essere un'importante fattore nella selezione di un partner per l'accoppiamento.
Gli scienziati si sono avvalsi della collaborazione di un gruppo di ragazzi giamaicani, nella cui società il ballo riveste un importante aspetto culturale. Le "cavie" ballerine sono state filmate mentre danzavano e le registrazioni sono state poi sottoposte al vaglio di 155 coetanei di entrambi i sessi.
Lui sì, lei no. I danzatori più bravi hanno suscitato maggior interesse tra le donne, mentre le brave ballerine non hanno sortito il medesimo effetto tra i maschi, segno - secondo i ricercatori - che la donna, per un istinto di riproduzione che le è proprio, è più selettiva nella scelta del partner: l'abilità maschile nel ballo rappresenterebbe per lei un criterio di selezione in quanto sarebbe una spia di un certo grado di simmetria del corpo. Dunque il ballo sarebbe un buon modo per pubblicizzare la simmetria del proprio corpo.
Questo spiegherebbe inoltre perché la danza è molto comune tra i riti di corteggiamento in giro per il mondo e perché le persone più simmetriche sono i ballerini più sexy. Quest'ultimo aspetto è stato confermato dalle ricostruzioni in tre dimensioni di diversi "tipi" di ballo.
Un esempio di danza sexy : http://www.focus.it/fileflash/filmati/danza2.mov
Un esempio di danza NON sexy: http://www.focus.it/fileflash/filmati/danza3.mov
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Messaggio Da =paO= Dom Ago 16, 2009 5:29 pm

Gb, il paracadute non si apre
salvo dopo un volo di 3mila metri

LONDRA - Salvo dopo un volo di tremila metri. E' accaduto a Paul Lewis, un paracadutista britannico, che nel momento decisivo del lancio, ha avuto la brutta sorpresa di ritrovarsi con il paracadute non funzionante. Ha quindi provato con quello di riserva, ma si è aperto solo a metà. L'uomo è quindi caduto pesantemente sul tetto di un hangar: ma, a sorpresa, ne è uscito praticamente illeso. Lo schianto da 3.000 metri di altezza, racconta la Bbc, gli ha provocato, infatti, solo ferite guaribili al collo e alla testa e nessun danno permanente.

Il fatto dal sapore miracoloso è avvenuto nel centro di paracadutismo di Tilstock a Whitchurch, nello Shropshire. Il proprietario del centro, Colin Fitzmaurice, ha assistito alla scena e ha potuto raccontare la dinamica dell'incidente: pochi secondi, il paracadute non si apre, lo schianto. E' stata immediatamente chiamata un'ambulanza e l'uomo, un cameraman di circa 40 anni, ha ricevuto i primi soccorsi sul luogo prima di essere portato in ospedale del North Staffordshire.

Fitzmaurice ha detto alla Bbc di aver saputo dall'ospedale che l'uomo si riprenderà completamente. "Per quello che sappiamo non ha fratture - ha detto - è stato molto fortunato".
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Messaggio Da Konrad37 Mar Ago 25, 2009 1:58 am

Più che i romani, oserei dire i greci.
L'omosessualità per i romani, almeno fino al periodo tardo imperiale, era considerata una vergogna se un uomo romano aveva rapporti con un ragazzo al quale "era già cresciuta la barba", che doveva essere per forza non cittadino romano. Ecco perché spesso erano gli schiavi o gli allievi greci gli amanti dei ricchi romani. (Fra gli schiavi, poi, veniva regalato al patrizio romano un "concubinus", che il giorno del matrimonio del padrone aveva il compito di distribuire le noci agli invitati, come simbolo di rottura del loro legame). Se si considera Cesare, i suoi soldati cantavano dopo le vittorie una curiosa canzone "Cesare ha sottomesso la Gallia, ma Nicomede (il re della Bitinia) ha sottomesso Cesare". È tutto in Svetonio.
Passando all'età imperiale, i romani erano ben avvezzi nel vedere l'imperatore con accanto un fanciullo (Nerone e Sporo, Adriano e Antinoo, Tiberio e il suo esercito di fanciulli.. Si calcola che fra i primi 15 imperatori, da Augusto a Commodo, l'unico eterosessuale sia stato Claudio).
In aggiunta, vi consiglio di dare un'occhiata, anche su wiki, alla vita dell'imperatore Eliogabalo, che un uomo lo sposò!
Tutt'altro discorso è per i greci, invece.
Per i greci l'omosessualità è quasi sempre pederastica, quindi il rapporto è finalizzato ad ottenere prestigio e conoscenza. I fanciulli infatti instauravano relazioni con adulti che facessero loro fare un buon ingresso in società (nel caso dei politici) o donassero loro molta sapienza (nel caso dei filosofi).
La relazione, dopo la maggiore età del fanciullo, poteva anche continuare, ma spesso non accadeva.
Era molto raro per un giovane ricco ateniese non essere stato eromènos (eromenos significa "colui che viene amato" ed è il termine che i greci utilizzavano per descrivere il componente passivo della coppia) di un adulto.
I greci consideravano l'amore fra uomini il più puro, tanto da definirlo "Eros Celeste".
Un esempio di amore duraturo nel tempo è quello fra Agatone e Pausania. Agatone è stato grande tragediografo del V secolo, allievo del Gorgia, dalla fama d'essere il più bello di Atene. Lo tramandano biondo, delicato, molto ospitale e personaggio di massimo rilievo del secolo ateniese. Il suo eràstes ("colui che ama") era Pausania, un noto allievo di Socrate. Pausania lo seguì fino in Macedonia, quando si trasferì alla corte di Filippo. La loro relazione durò più di vent'anni, fino alla morte di Agatone.
Si pensi poi a Socrate ed Alcibiade, a Armodio ed Aristogitone, Apollo e Giacinto, Zeus e Ganimede, Eracle e Ila, Teseo e Piritoo, Achille e Patroclo e tantissime altre coppie famose, sia reali sia mitologiche!
A Sparta, invece, il rapporto con un uomo faceva parte dell'educazione dei soldati, della cosidetta "agogè". Non eri un buon soldato, se non avevi il tuo amante a proteggerti col suo scudo, ma l'eromenos ("àites" a Sparta, "l'ascoltatore") doveva essere "kalokagathòs", sia bello, che coraggioso, sennò non era onorevole per un uomo essere legato a lui.
Chiudo il discorso con un bellissimo mito tramandatoci da Platone, il mito degli androgini.
Quando il mondo era dominato dalla natura, gli uomini erano composti da due parti. Avevano infatti due braccia, due teste, tre gambe: le due parti erano unite per il fianco. L'uomo presentava due parti maschili, la donna due parti femminili e un terzo essere, quello più numeroso, detto androgino, una parte maschile e una femminile.
Ogni parte amava l'altra e cercavano di unirsi in tutti i modi, ma non riuscendoci per via della natura che li teneva uniti per il fianco, piangevano e si lamentavano.
Zeus, stanco dei loro lamenti, li separò, creando parti uniche di ogni uomo, donna e androgino.
La parte allora, in quella confusione, andava sempre alla ricerca della parte che prima le era unita.
L'uomo che era metà di uomo cercherà un uomo, la donna che era metà di donna cercherà una donna e gli uomini e le donne che formavano l'androgino cercheranno il loro opposto.
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Messaggio Da CiGNeTTa Mar Ago 25, 2009 3:55 pm

sì, è nel "simposio" di platone...
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Messaggio Da Light. Mar Ago 25, 2009 6:33 pm

E Alessandro ed Efestione dove li mettiamo?! Razz
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Messaggio Da =paO= Mar Ago 25, 2009 10:19 pm

Konrad37 ha scritto:Chiudo il discorso con un bellissimo mito tramandatoci da Platone, il mito degli androgini.
Quando il mondo era dominato dalla natura, gli uomini erano composti da due parti. Avevano infatti due braccia, due teste, tre gambe: le due parti erano unite per il fianco. L'uomo presentava due parti maschili, la donna due parti femminili e un terzo essere, quello più numeroso, detto androgino, una parte maschile e una femminile.
Ogni parte amava l'altra e cercavano di unirsi in tutti i modi, ma non riuscendoci per via della natura che li teneva uniti per il fianco, piangevano e si lamentavano.
Zeus, stanco dei loro lamenti, li separò, creando parti uniche di ogni uomo, donna e androgino.
La parte allora, in quella confusione, andava sempre alla ricerca della parte che prima le era unita.
L'uomo che era metà di uomo cercherà un uomo, la donna che era metà di donna cercherà una donna e gli uomini e le donne che formavano l'androgino cercheranno il loro opposto.

Oh sempre geniale Platone!!! Uno dei migliori insieme a Socrate degli antichi!!
Bello quello che hai messo! Mi è piaciuto tanto!
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Messaggio Da =paO= Mer Ago 26, 2009 10:48 pm

Ci si può baciare i gomiti?

Non è vero che baciare i propri gomiti sia impossibile. O meglio, lo può essere per molte persone, ma alcuni ci riescono, anche con facilità. Per esempio i contorsionisti, che grazie alla lassità (cioè elasticità) dei propri legamenti riescono non solo a baciarsi i gomiti ma anche a portarsi davanti alla bocca la pianta dei piedi. Ma anche alcuni sportivi, grazie al loro costante allenamento: nuotatori, ginnasti eccetera.

Elastici. Lo possono fare anche i bambini, che riescono perfino a mordersi facilmente l’alluce. I neonati possono baciarsi i gomiti per due motivi: la loro grande lassità legamentosa e la “flessibilità” delle loro ossa, dovuta al fatto che quelle lunghe come l’omero non sono ancora ben consolidate e presentano una linea di separazione costituita da tessuto cartilagineo tra la parte allungata e quella arrotondata apicale. Ciò permette una sorta di piegamento ad arco dell’osso.

Ecco alcuni video di contorsionisti veramente speciali.