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Il mondo dei ragazzi normali.

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Messaggio Da Antonio Dom Mar 21, 2010 7:16 pm

Il mondo dei ragazzi normali. 2004070112574088

Il romanzo d'esordio di K.M. Soehnlein, insegnante di scrittura creativa all'Università di San Francisco, è un libro davvero imperdibile. L'autore tagliuzza i personaggi pagina dopo pagina e li scarnifica letterariamente, fino a ridurli a quella pochezza umana che sarà utile a Robin per prendere le distanze dal naturale corso della normalità. Il mondo dei ragazzi normali è infatti un titolo beffardo. E beffardo è questo romanzo, che trascina il lettore nelle cocenti delusioni cui si sottopone Robin, prima di guadare quel fiume e giungere sulla sponda del futuro incerto e dubbioso della vita adulta.

-Trama-
È la storia del tredicenne Robin MacKenzie, ragazzino del New Jersey proveniente da una tipica famiglia della middleclass americana. I suoi interessi non rispecchiano affatto quelli dei suoi coetanei: mentre gli altri, i " ragazzi normali", si appassionano allo sport, alle macchine e le zuffe fra amici, lui preferisce passare il tempo con sua madre visitando musei a New York. E proprio mentre Robin arriva ad avvertire i primi turbamenti adolescenziali, a fare i conti con la propria omosessualità, un'improvvisa tragedia investe i MacKenzie facendo crollare di colpo le tenui convenzioni sulle quali si basava l'equilibrio familiari.

****

Robin è diverso dagli altri ragazzi. A lui non piace giocare a calcio e nell'ora di ginnastica cerca sempre un modo per sfuggire alla lezione. Quando arriva al liceo, evento che segna l'esordio dell'intera vicenda, Robin incontra un ragazzo di nome Scott e insieme decidono di bigiare la scuola.
Scott lo conduce in un mondo tutto suo, attraversando le infinite difficoltà alle quali l'adolescenza, con i suoi irremovibili travagli di matrice poliedrica, li costringe a far fronte.
Un evento sconvolgente frantumo il normale equilibrio famigliare dei McKanzie; Un incidente in cui sono coinvolti Robin e suo fratello minaccia di piegare indissolubilmente il rapporto tra i genitori del ragazzo, ormai sull'orlo dell'infelicità di una vita non-voluta, una scelta dettata dal forte senso di normalità dal quali tutti noi dipendiamo.
E cosi Robin decide di uscire dalla corrente e di seguire le sue aspirazioni in un mondo incerto e nebuloso, dove la mattina ti svegli e non sai mai quale altro peso ti precipiterà ineluttabile addosso, dove la normalità è solo sintomo di una vita pretesa o di una scelta coattiva e insensata.

Questo libro mi ha catturato in un vortice turbinoso e il modo fruibile e sistematico in cui è scritto è riuscito ad incatenarmi alla lettura fino all'ultima pagina. Un romanzo d'ampio respiro di 395 pagine che dopo averlo letto ti lascia il sapore amaro sulla bocca e vorresti urlare al mondo che non è giusto che tu questo non lo accetti e ti assilla il desiderio morboso di entrare a far parte della vita del protagonista, di un giovane eletto che nella vita ha avuto una sola sfortuna: quella di nascere in un mondo immeritevole, che non è degno di lui.
Un romanzo che ti cattura immediatamente come non tanti e che ti fa sognare ad auge per poi sprofondarti nella triste convinzione di una realtà obbligatoria, alla quale nessuno di noi ha il diritto di appellarsi.
Non vorrei sembrare ridicolo ma sento il dovere di confessarvi che dopo aver letto questo libro non sono riuscito a reprimere le lacrime dai miei occhi. Era da anni che non leggevo un libro come questo e adesso ho di nuovo dentro di me lo stesso vuoto che avevo quando smisi di leggere la saga del famoso maghetto.
Robin è un ragazzo speciale, ma gli uomini questo non sono in grado di comprenderlo...
Adesso io vorrei farvi una domanda alla quale non riesco a trovare assolutamente una risposta.Mi assilla da quando ho cominciato a leggere questo libro e quando provo a darmi una risposta mi si offusca la mente.

Perchè gli uomini scelgono di essere normali?
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Messaggio Da Light. Dom Mar 21, 2010 7:51 pm

Come ho già detto, lo comprerò a breve! Non vedo l'ora di leggerlo Smile
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Messaggio Da Antonio Dom Mar 21, 2010 8:14 pm

si dai gian vedi di leggerlo al più presto, cosi mi dici quali sn state le tue impressioni ho bisogno di confrontarmi cn qlkuno, questo libro mi ha stravolto...ho appena letto da qualche parte che ne hanno fatto anche una pellicola cinematografica ma non riesco a trovarlo da nessuna parte Sad


qui di seguito posterò un'intervista breve all'autore del libro:D
peccato che non gliel'abbia fatta io avrei avuto molte più domande XDXD

Il mondo dei ragazzi normali
Lo scrittore americano K.M. Soehnlein esordisce con uno dei coinvolgenti e appassionanti "romanzi di formazione" degli ultimi anni.
di Giancarlo Susanna

Pubblicato negli Stati uniti nel 2000 (dopo cinque anni di lavoro), Il mondo dei ragazzi normali di K.M. Soehnlein è il classico "romanzo di formazione" e non è un caso che nelle recensioni che ha finora avuto sia stato citato spesso e volentieri Un giovane americano di Edmund White, in cui il grande scrittore di Cincinnati affrontava tematiche simili.
E' la storia di Robin McKenzie, quattordicenne di una famiglia middle-class del New Jersey che prende progressivamente consapevolezza della propria diversità sessuale e affettiva. Narrata magistralmente, questa storia viene per la prima (e finora unica) volta tradotta in un'altra lingua, mentre sta per essere portata sullo schermo da Oscar Rob Epstein e Jeffrey Friedman.
Abbiamo incontrato l'autore in occasione della presentazione che si è svolta il 14 giugno nella Libreria Babele di Roma e questo è il resoconto di quanto ci ha detto.

D. Ci piacerebbe sapere qualcosa di più su di lei, visto che le note biografiche che compaiono sul risvolto del libro sono piuttosto scarne.

R. Sono professore all'Università di San Francisco. Insegno scrittura creativa a studenti già laureati. Lavoro, sempre scrivendo; ancbe nel campo della pubblicità. Sto a San Francisco da dieci anni e ho un compagno con cui vivo felicemente e con cui vorrei stringere un legame ufficiale appena questo sarà possibile.

D. Sarà difficile che questo accada durante l'attuale amministrazione.

R. Ci vorrà parecchio tempo, perché dal punto di vista politico non è una cosa molto semplice.

D. Vive a San Francisco, ma non ci è nato.

R. Sono nato a New York e sono cresciuto nel New Jersey proprio come il protagonista del romanzo. Una volta finito il college, sono stato a New York per qualche anno e poi mi sono trasferito a San Francisco.

D. Pensa che per un adolescente gay americano siano cambiate molte cose rispetto agli anni in cui si svolge l'azione del suo libro?

R. E' cambiata moltissimo. Il cambiamento più rilevante è che l'omosessualità è diventata parte del dibattito pubblico. Se ne parla in televisione, nei mezzi di comunicazione. La gente ne parla in un modo in cui non lo avrebbe mai fatto nel 1978. Questo è il motivo per cui Robin, nel romanzo, ha così tanti problemi nell'affrontare la questione con Scott e Todd. Anche se c'è un sentimento fra di loro. A quell'epoca non esisteva neppure un linguaggio per dei ragazzi come loro. Oggi nei licei americani ci sono dei gruppi per gli studenti gay e capita spesso che questi gruppi stringano alleanze con i gruppi etero e collaborino. Non si tratta soltanto di socializzare, ma anche di accertarsi che non ci siano discriminazioni. Questa è una cosa incredibile, se la paragoniamo alla situazione di Robin o alla mia quando avevo la sua età.

D. Tutto questo succede anche nelle città più piccole e in provincia?

R. C'è una grande differenza tra le città più grandi e quelle più piccole, ma le piccole città che diventano progressiste sono sempre più numerose. Negli Stati Uniti esiste quella che viene definita "queer nation" - io me ne sono occupato molto fino a dieci anni fa - ma non è una nazione, è un insieme di tante isole, un vero e proprio arcipelago: New York, Seattle, Portland, San Francisco. Ci sono molte cittadine che però hanno un'università o una buona scuola e sono progressiste. Gli Stati Uniti sono un paese molto grande con tanti aspetti differenti. E' come la Russia: Mosca non è come il Kazakistan o la Siberia. Basta uscire cinquanta chilometri da San Francisco per trovare persone con una mentalità più conservatrice.

D. E' stato difficile trovare un editore?

R. Ci sono voluti due anni per trovare prima un agente e poi un editore.

D. Con il libro già finito?

R. Con il libro già finito.

D. Senza editing o modifiche?

R. Con l'editing che avevo fatto io. Sono abbastanza bravo a fare questo lavoro da solo. Una cosa utile, perché in America gli editor non vogliono dei libri che abbiano bisogno di interventi, vogliono dei libri già a posto che possano pubblicare e vendere. Il problema, nel mio caso, è che molti editori dicevano che ero un bravo scrittore, che il libro gli piaceva, ma che non pensavano che la storia potesse vendere. Una dimostrazione di chiusura mentale, visto che il libro racconta la storia di un adolescente gay. La buona notizia è che, dopo ben trentaquattro rifiuti, è arrivata una risposta positiva. Non importa quanti no ti dicono, quello di cui hai bisogno è un sì. Senza contare che la mia casa editrice americana, la Kensington, si comporta benissimo con me. E' gestita da una famiglia e pubblica parecchi libri su tematiche gay.

D. Ieri durante la presentazione ha accennato al suo prossimo libro: la storia di un padre e di un figlio, il confronto tra la San Francisco degli anni '60 e quella di oggi.

R. Sto scrivendo della San Francisco dei primi anni '60, quella della Beat Generation, di Jack Kerouac, di Thelonious Monk. E di quella della fine degli anni '90.

D. Nel Mondo dei ragazzi normali lei ha utilizzato la musica come un segnale di appartenenza a un gruppo: a Robin piacciono gli Abba o il John Travolta di Saturday Night Fever, a Todd e a Scott il rock di Bruce Springsteen e dei Doors...

R. Quando andavo al liceo era una delle questioni più dibattute tra i ragazzi, uno dei motivi per cui ci dividevamo tra chi era normale e chi non lo era. Se ti piaceva il rock, eri ok, se ti piaceva la disco... La disco era troppo libera, troppo femminile. Nel libro, quando la ragazza che lavora nel negozio di dischi dà un passaggio a Robin e Scott e Robin dice che gli piacciono il rock e la disco, lei risponde che a nessuno piacciono tutte e due!

D. Da noi la cosa riguardava forse di più il lato ideologico della questione - la disco era considerata "commerciale" - ma la divisione esisteva eccome.

R. Nel libro Scott ascolta Patti Smith e i Cars, e suo fratello maggiore è stato al CBGB's a New York.

D. Todd e Scott sono due giovani ribelli, accettano Robin, a volte lo provocano, ma alla fine non vogliono essere chiamati gay. Su questo scoglio si infrange la loro ribellione nei confronti della società e del mondo.

R. Questo è il motivo per cui Todd parla di sé come di uno "spirito libero". Una delle cose che mi interessava di più approfondire nel libro è la varietà dei modi in cui si può esprimere la propria sessualità.

D. E Scott?

R. La lotta di Scott è molto difficile. Ha un padre che lo picchia e che non ha un lavoro e una madre ricoverata in un ospedale psichiatrico. Appartiene alla classe operaia e vive in una situazione molto diversa da quella di Robin. La famiglia di Todd è anche più ricca e benestante. Ciò di cui ha soprattutto bisogno è amore. Robin potrebbe aiutarlo, ma per Scott è troppo presto, anche se la sua sessualità è molto omosessuale. Robin dice che "essere normali è una schifezza", ma per Scott la cosa che conta di più è far diventare normale la sua vita. Lui vuole che sua madre torni dall'ospedale, non vuole più avere guai.

D. La fine del romanzo, che non voglio anticipare ai lettori, è un po' malinconica, anche se è aperta e lascia delle possibilità soprattutto a Robin.

R. Alla fine Robin tornerà a casa, non sta fuggendo per sempre, ma continuerà a ribellarsi. E' la prima volta che va a New York da solo, questo volevo dire alla fine. Prima c'era andato con sua madre, poi con Scott, ma in quel momento era pronto ad andarci da solo. E' veramente pronto? Non lo so. Ha solo quattordici anni e l'ultima volta ha avuto problemi con un adulto ed è rimasto senza soldi. Ce la farà? Vedremo...


K.M. Soehnlein
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Traduzione di Matteo Colombo
Baldini Castoldi Dalai Editore, 2004
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Messaggio Da zeelfs Lun Mar 22, 2010 9:13 pm

okok lo ammetto non ce l'ho fatta ha leggere tutto..
sorry
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Messaggio Da Antonio Lun Mar 22, 2010 10:46 pm

peggio per te xd
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Messaggio Da zeelfs Mar Mar 23, 2010 4:14 pm

=p
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Messaggio Da Light. Mar Mar 23, 2010 6:25 pm

nemmeno io XD
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Messaggio Da Antonio Mer Mar 24, 2010 12:37 am

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Messaggio Da Antonio Mer Mar 24, 2010 12:38 am

mi fate sentire più diversodi un omosessuale in mezzo a un gruppo di omofobi!!xD
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Messaggio Da zeelfs Mer Mar 24, 2010 12:47 am

addirittura?!
.. ti chiedo scusa..
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Messaggio Da =paO= Mer Mar 24, 2010 12:49 am

Io appena posso lo prendo e lo leggo!
Dev'essere carino!

OT:
Spoiler:
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Messaggio Da Antonio Mer Mar 24, 2010 7:29 pm

Be è una bella domanda che mi sono posto io stesso tantissime volte non senza preoccupazione; E' difficile rispondere alla tua domanda, innanzitutto il tradimento è un pericolo che ognuno di noi deve affrontare dal momento che decide di impegnarsi in una relazione seria con qualcuno, quindi la tua amica deve innanzitutto assicurarsi che lui le voglia bene e che la ami "alla follia" e che per lui non esista neint'altro all'infuori di lei.
Ti dico queste cose perchè ho avuto anch'io un'esperienza del genere e ti assicuro che non è stato molto bello. In pratica conoscevo una ragazza con la quale mi stavo frequentando e un giorno feci la conoscenza di un bisex su un sito che all'epoca bazzicavo per cercare delle risposte e chiarire alcune cose che non riuscivo a capire. (Non vorrei che pensaste male di me, ero animato da buone intenzioni e il solo motivo per cui decisi di incontrarlo era dettato puramente dal dubbio e dalla curiosità di conoscere un mio "simile").
Ci baciammo e fu un'esperienza magica e irripetibile; riuscivo a sentire i nostri corpi muoversi all'unisono in un mondo dal quale mi snetivo estraneo...completamente alieno dala realtà. stavo vivendo in un "film"..
Ricordo persino che a causa sua litigavo di frequente con la mia ragazza poi accadde che un giorno, non potendo più sostenere lo sguardo di lei che mi riteneva fedele e svisceratamente innamorato di lei, io decisi di dirle tutta la verità. O almeno, quella di cui avevo bisogno per stroncare la nostra storia.
Le dissi che non ero ancora pronto per un rapporto serio con una ragazza; E difatti le cose stavano prp in questi termini, io non ero abbastanza maturo per una relazione seria.
Continuavo a vedere "lui" finchè un giorno scoprii che si era fidanzato con una ragazza della sua scuola e mi sembrava follemente innamorato di lei; Cosi decretai di uscire dalla sua vita una buona volta. Non mi snetivo di infrangere un'amore cosi "puro", cosi antico....ma ne sofrii tantissimo
Lui continuava a chiamarmi ma io tenni duro, finchè un giorno tentato dal rimettermi in contatto con lui, decisi di bloccarlo (su msn) e da allora nn ho più avuto notizie di lui....spero che le cose almeno a lui vadano bene, ci tenevo tantissimo, era un gran bravo ragazzo... vabbè...
Poi un giorno, quando tutto faceva pensare che niente di "sconvolgente" avrebbe potuto dare un risvolto alla mia esistenza "pretesa", la incontrai.
Subito capii che mi ero innamorato e che per lei avrei fatto i salti mortali, la mia vita prima di incontrare lei era come un cielo senza stelle..poi è arrivata lei e tutto era bello...peccato che questo lei lo abbia capito troppo tardi Sad
Per lei avrei dato qualunque cosa. Mi ero stracotto di lei e quando ero insieme a lei non pensavo a nient'altro, lei era costantemente ripeturamente incondizionatamente nei miei pensieri, i ragazzi delle mie"fantasie" era spariti, si erano come volatilizzati....
Ma lei non mi voleva...

E ora eccomi qui, a raccontare la storia della mia sofferta esperienza, che mi ha portato ad essere quello che sono adesso e non so più in che modo reagire. Io la amavo veramente ed ero disposto a fare di tutto pur di stare con lei.
Credo che quest'esperienza mi abbia lasciato un segno inossidabile. Ora non so più chi sono o che cosa voglio. Prima di conoscere lei, ero certo che un giorno l'avrei incontrata; era la ragazza che aspettavo da tutta una vita.
Adesso tutto ciò che mi resta è un vago ricordo della mia vita passata.Ora sono un'altro Antonio, un Antonio più maturo e forse anche più infantile ed "egoista". Lo so che la cosa può smebrare antitetica, ma credo che la mia maturità di oggi affondi le sue basi nelle cattive esperienze che ho avuto che mi hanno aiutato a capire che nella vita nulla ci è dato e nulla deve essere dato per scontato, è una lezione che ho imparato...troppo tardi? chissà...adesso so solo che l'unica cosa che mi interessa da quando quella raagzza mi ha escluso dalla sua vita, sono i ragazzi... e quando ci penso mi vengono le lacrime agli occhi. Io sono sempre stato un ragazzo equilibrato, ma ora che mi è stata rivelata questa nuova strada ho come il desiderio e l'impressione di doverla intraprendere, lasciandomi alle spalle la speranza di un futuro felice e programmato....

Con questo voglio dire che se riesci a trovare veramente la tua anima gemella, la persona per la quale daresti la tua vita, allora il tradimento è un concetto che si consuma in un alito di assurda follia, sbiadendosi tra le linee della razionalità degli amanti. Quando ami una persona, e pensi che quella sia la persona giusta, l'unica per il quale il tuo cuore riesce a BATTERE veramente ( come era successo a me), be allora sei fortunato!XD

Io comunque vorrei raccontarti un episodio che mi è successo un paio di mesi fa quando cercavo di approfondire le mie amicizie su quel forum di cui sopra ho fatto riferimento.
Conobbi questo ragazzo il quale inizialmente mi era smebrato un tipo apposto. Lo conosco, ci parliamo e lui mi racconta quello che fa nel tempo libero. va all'università studia legge e frequenta una raagzza di cui dice di essere innamorato. Un giorno io gli rivelo la mia verità. Mi imbarazzo un pò parlarne ma penso sia doveroso da parte mia chiarire ogni punto della vicenda. Gli dico, insomma, che sono stufo della mia condizione di verginità e che non riesco mai a trovare la persona giusta, questo in un atto di confidenza pura, che , voglio specificare, non è nel mio costume. Insomma erano settimane che ci confidavamo e credevo di conoscerlo abbastanza da potermi fare un'idea sana di questo ragazzo. Cosi lui un giorno mi contatta e mi dice che "si sarebbe offerto lui personalmente per esaudire un mio capriccio" io perplesso gli domando se non stesse scherzando:Insomma era fidanzatao cn ua ragazza, per qnto ne so, da almeno 3 anni e non era giusto nei confronti della sua ragazza un comportamente del genere. Lui mi dice che quando si è bisex bisogna scendere a dei compromessi che il tradimento fa parte della nostra natura. IO però non credo ASSOLUTAMENTE alle sue stupide parole, se ami una persona NON la tradisci.

Spero di esserti stato d'aiuto con questa mia breve sintesi degli ultimi episodi che hanno contribuito paradossalmente a sconvolgermi la mente xD...si be, come ti dicevo, ora non so più che cosa voglio. Qualcuno mi saprebbe aiutare?xD
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Messaggio Da Light. Gio Apr 01, 2010 12:05 am

Sono a metà. Bellissimo. Very Happy
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